22 Ottobre 2025
Intervista a Padre José Cristo Rey García Paredes, CMF della Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria
Durante l’Assemblea Globale, il Padre José Cristo Rey García Paredes, CMF, della Congregazione dei Missionari Figli dell’Immacolato Cuore di Maria, ha tenuto una conferenza intitolata “La spiritualità del Sacro Cuore di Gesù”.
Nel suo intervento, ha riflettuto su come la devozione al Sacro Cuore possa rinnovare la sinodalità e la missione della Chiesa, invitando a vivere una spiritualità del cuore capace di trasformare l’essere umano dall’interno.
Di seguito, condividiamo l’intervista realizzata dopo la sua conferenza.
 
Come può la devozione al Sacro Cuore di Gesù contribuire a migliorare la sinodalità della comunione e della missione?
La parola devozione significa che una persona esce da sé stessa per donarsi all'altro, nutre un interesse speciale per l'altro. La devozione è sempre anti-narcisista. Il narcisista è centrato su sé stesso.
La devozione spinge una persona a uscire da sé per incontrare gli altri. E cos’è la sinodalità? È camminare insieme. Non un gruppo di persone narcisiste che pensano solo a sé stesse, ma persone che si prendono cura degli altri, che guardano l’altro, si coinvolgono, dialogano e decidono insieme.
Per questo, la sinodalità è anti-narcisismo. Lo stesso vale per la missione: non è solo tra compagni, ma verso il mondo.
Chi non è narcisista pensa più al mondo che al proprio ego. E per questo, come Gesù, si sente inviato agli altri, perché Dio ha tanto amato il mondo da donargli il suo Figlio: una persona che non è mai narcisista e che pensa sempre più agli altri che a sé stesso.
 
Come può la spiritualità del Sacro Cuore di Gesù portare speranza al mondo di oggi?
La parola spiritualità ci porta a pensare a qualcosa di invisibile, che non si può toccare, ma che esiste e ci avvolge. Dio ha creato il visibile e l’invisibile. E Dio stesso è parte di questa realtà invisibile a cui non possiamo accedere.
La spiritualità ci mette in contatto con ciò che non si vede, che non si tocca, ma che è reale.
La devozione al Cuore di Gesù è una devozione a una persona che non possiamo vedere né toccare, ma che è stata con noi ed è ora in un’altra dimensione.
È una presenza nell’assenza. Quando amiamo profondamente qualcuno, anche se non è fisicamente presente, continua a vivere nel nostro cuore. Così è con il Cuore di Gesù: una devozione che ci porta fuori da noi stessi, al di là dell’abisso che ci separa, per cambiare il cuore umano e insegnarci un nuovo modo di amare.
 
Un messaggio per le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù
Alle Suore Missionarie del Sacro Cuore, figlie spirituali di Madre Cabrini, il mio augurio è che siano Madre Cabrini oggi, nel 2025-2026.
Viviamo in un mondo attraversato non solo dall’intelligenza artificiale, ma da una molteplicità di intelligenze.
Stiamo scoprendo che non esiste solo l’intelligenza della mente, ma anche quella del cuore. Madre Cabrini possedeva questa intelligenza cordiale, che le permetteva di vedere ciò che altri non vedevano, di compiere miracoli, di attraversare l’oceano dall’Italia agli Stati Uniti, e poi tutta l’America, cercando i più poveri, i migranti, i dimenticati.
Il mio messaggio è: siate oggi Madre Cabrini, in questo nuovo secolo. Donne guidate dall’intelligenza del cuore, capaci di portare speranza e trasformazione dove più ce n’è bisogno.
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