La fermata del treno per San Pio X, ad attenderlo le suore cabriniane

Affacciate al finestrino mezzo abbassato, le suore salite a bordo del treno hanno salutato le sorelle rimaste a terra, strette tra la folla sul binario 1. E chissà quante volte quelle vecchie carrozze hanno assistito alla medesima scena, al saluto tra chi parte e chi resta, qualche volta inconsapevolmente l’ultimo. È stato così, nei secoli, per chi ha lasciato la propria terra in cerca di fortuna, e allora il viaggio del convoglio partito ieri mattina alle 8.25 dalla stazione Centrale di Milano e diretto a Mantova, in occasione del 120° anniversario dalla salita al soglio pontificio di San Pio X, nella sua tappa a Codogno ha replicato la pellicola ingiallita, ma purtroppo attuale, di una realtà che oggi si compie più via mare. Ma è rimasta inalterata. La stessa. «Papa Pio X era molto legato a suor Francesca Cabrini – ha spiegato l’ex madre generale dell’istituto delle suore Cabrini di Codogno, suor Maria Barbagallo -. E ha fatto molto per affermarla come superiore generale a vita». A legarli era l’amore per i migranti, di cui la santa fu proclamata nel 1950 patrona. E proprio in virtù di questa sensibilità comune, le suore cabriniane hanno potuto partecipare alla cerimonia d’intitolazione della stazione di Mantova a San Pio X. Una festa celebrata ieri mattina anche in stazione a Codogno, all’arrivo del convoglio alle 9.48. C’erano ad attenderlo, il sindaco Francesco Passerini, assessori e consiglieri comunali di maggioranza, forze dell’ordine, associazioni e la banda di Maleo che ha intonato l’Inno di Mameli e l’Inno alla Gioia.
«In un momento in cui si parla anche di guerra è un evento che unisce, quindi auguriamo questo anche al resto del mondo – ha detto l’assessore regionale Franco Lucente -. Come regione Lombardia investiamo 500mila euro all’anno per la valorizzazione del patrimonio storico, e di questi, 300.000 sono per i treni storici. Siamo partiti da Milano con delle carrozze degli anni Trenta, Cinquanta e Settanta, e questo treno storico è anche un’occasione per far conoscere i posti più belli della Lombardia».

Da “Il Cittadino
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